Il mal di testa tensivo è la cefalea primaria più frequente con una prevalenza nella popolazione del 46%. E' caratterizzato da un dolore bilaterale, a localizzazione ed intensità variabile da lieve a forte che può anche limitarsi ad una sensazione di fastidio. Il dolore è di tipo gravativo-costrittivo, cioè descritto come un peso o "una morsa che stringe", che non peggiora con l'attività fisica e generalmente non impedisce di svolgere le normali attività quotidiane. La durata di un attacco varia dai 30 minuti ai 7 giorni e non sono ancora chiari quali meccanismi ne siano alla base. L'ipotesi più accreditata è quella di un'origine multifattoriale in cui concorrono dolorabilità dei muscoli del cranio e del collo, insieme a una disregolazione delle strutture implicate nel controllo cerebrale del dolore. Questa tipologia di mal di testa può colpire inoltre anche chi soffre già di cefalea o emicrania croniche. Le terapie consigliate infatti prevedono l'assunzione di farmaci analgesici e antinfiammatori da automedicazione, come l'ibuprofene e il naprossene, per bloccare e ridurre l'intensità dell'episodio, e farmaci di profilassi indicati solo in alcuni pazienti e in associazione a trattamenti non farmacologici.
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